Il regime agevolato come incentivo al ritorno in Italia

Ormai da diversi anni un numero sempre crescente di lavoratori e studenti italiani decide di spostare la propria residenza in Paesi esteri, sperando di poter trovare maggiori vantaggi economici e una qualità della vita più soddisfacente.

Il Governo ha quindi preso provvedimenti con lo scopo di invogliare tali persone a riconsiderare la possibilità di trasferirsi nuovamente in Italia. Per questo motivo ha attuato diverse normative -la prima risalente al 2003- che permettono di ottenere sgravi fiscali per figure professionali specializzate trasferite all’estero ma che hanno l’intenzione di tornare in Italia.

Nello specifico, le normative si rivolgono a lavoratori autonomi o dipendenti, manager, figure altamente specializzate e studenti in possesso di particolari requisiti che mostrano la volontà di tornare e rimanere in Italia per almeno due anni. Il regime agevolato premia tutti coloro che ricoprono figure manageriali o che svolgono lavori altamente specializzati, che richiedono competenze specifiche. In entrambi i casi i soggetti hanno un ulteriore requisito da soddisfare, ovvero non avere lavorato in Italia da almeno 5 anni.

Allo stesso tempo sono coinvolti i laureati che hanno svolto un periodo di almeno un anno all’estero come lavoratori autonomi o d’impresa, oppure che hanno conseguito un ulteriore titolo di laurea o specializzazione post lauream in un altro Paese.

I lavoratori dipendenti per usufruire dello sgravio, una volta rientrati in Italia, dovranno affidarsi al proprio datore di lavoro, il quale dovrà presentare richiesta e potrà applicare il beneficio solo a partire dalla paga successiva alla data risalente all’istanza.

I lavoratori autonomi invece, dovranno loro stessi presentare domanda attraverso il supporto dei propri committenti.

In nessun caso vengono applicati limiti di età ma è importante tenere in considerazione che le agevolazioni proposte riguardano la riduzione dell’imponibile IRPEF. Pertanto per usufruirne, il contribuente dovrà riportare in Italia la propria residenza fiscale. Questo significa altresì che sono coinvolte tutte le figure che hanno precedentemente trasferito la propria residenza in un altro Paese e si sono regolarmente iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero).

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